In questi primi giorni di settembre due gravi disastri hanno coinvolto il Nord Africa, tutti e due terrificanti e tremendi. In Marocco, il devastante terremoto che ha colpito principalmente la città di Marrakech e centinaia di piccoli villaggi intorno. In Libia invece l’inondazione che ha colpito la città di Derna. Ma vediamoli tutti e due nello specifico.
Nella notte fra l’8 e il 9 settembre 2023, una forte scossa di terremoto si è verificata alle ore 22,45. L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha segnalato una magnitudo del 6.8, ad una profondità di 10 chilometri, con epicentro non molto lontano da Marrakech. Le linee telefoniche sono interrotte e nella maggior parte della città è andata via la luce. Queste sono le prime notizie arrivate poco dopo il sisma. E’ stato avvertito in tutto il Marocco e anche sulle coste della Spagna e nelle isole Canarie.
Successivamente è stato rettificato dall’Istituto nazionale di geofisica del Marocco, che il sisma è avvenuto alle 23.11 con magnitudo 7.00. L’epicentro è stato situato nel comune di Ighil, nella provincia di Al Azouz , a sud di Marrakech. Il bilancio delle vittime del terremoto sono iniziate ad arrivare dopo poche ore, e subito si è visto che i morti e i feriti sarebbero stati moltissimi e che il numero che via via si aggiornava era destinato a salire in modo drammatico. La città è stata colpita, ma molto di più sono stati colpiti gli innumerevoli piccoli villaggi specialmente a sud della città, dove i soccorsi sono tardati ad arrivare per le frane e le condizioni delle strade che in tanti casi sono state spazzate via.
Ci sono villaggi che sono stati completamente distrutti; il sisma ha sbriciolato la maggior parte dei fragili edifici costruiti in pietra e fango. Gli abitanti hanno dormito all’aperto per giorni cercando di recuperare tutto quello che potevano dalle rovine delle loro case. In tanti posti i beni di prima necessità scarseggiano.
Intanto si susseguono le scosse di assestamento, che sono innumerevoli, alcune di magnitudo ancora alto, come quella del 14 settembre, registrata sulle montagne dell’Atlante a sud di Marrakech, di magnitudo 4.8, che è stata avvertita fino alla città, dove le persone, a migliaia dormono ancora in strada per paura di altri terremoti. Ad oggi si contano quasi 3000 morti e più di 6000 feriti, alcuni molto gravi. Ma in tanti posti si sta ancora scavando, anche se le speranze sono ormai quasi nulle, per cercare sopravvissuti, I dispersi sono ancora tanti.
Poco prima del terremoto si sono viste strane luci nel cielo., come si può vedere da diversi filmati che degli utenti hanno postato su TikTok e su altre piattaforme. Questo fenomeno è noto ai ricercatori, ma nessuno sa con esattezza la causa. Ci sono comunque diverse teorie sulle origini del fenomeno, anche se è uno di quei misteri che persistono ma di cui non si ha ancora una spiegazione scientifica.
Vengono chiamate luci telluriche, e sono notevolmente diverse fra loro. Ne sono state osservate sia alte che basse nel cielo, lampeggianti solo brevemente, come un lampo o sospese per minuti; differiscono anche per il colore. E sempre prima di un terremoto.
Passiamo adesso all’inondazione che ha colpito la Libia. Nel fine settimana, 9-10 settembre 2023 la tempesta Daniel ha colpito Grecia, Turchia e Bulgaria provocando 27 morti, per poi abbattersi nella serata di domenica sulla Cirenaica. Nessuno però si aspettava quel fenomeno estremo per la quantità di acqua caduta. Si parla di precipitazioni tra i 50 e i 250 millimetri cubi, accompagnati da venti che soffiavano a 180 chilometri l’ora. Un tipo di eventi purtroppo sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale. Un evento che in quella zona nessuno aveva mai visto, almeno fino ad ora. L’epicentro del disastro è stata la città di Derna, una città di circa centomila abitanti, affacciata sul Mediterraneo.
La furia della tempesta e le precipitazioni hanno fatto crollare le dighe costruite lungo il fiume Wadi, che scende dalle montagne fino alla città. Di colpo si sono riversati su quest’ultima 33 milioni di metri cubi di acqua che hanno causato un’inondazione e sommerso strade e palazzi. Si stima che circa un quarto della città, la gente che ci abitava, le case, le auto, tutto è stato travolto e trascinato nel Mediterraneo.
Unità della marina militare libica navigano al largo di Derna per recuperare i corpi di intere famiglie, che sono state trascinate in mare. In altre zone, si sta scavando a mani nude nel fango e nelle macerie nel tentativo di recuperare dei dispersi, ma estraendo solo centinaia di vittime, che vengono seppellite in fosse comuni nel cimitero di Martouba, alle porte della città.
Non solo Derna è stata colpita dal ciclone Daniel, ma anche Bengasi, Sousse, da al-Mary ad al-Bayada, anche se con meno conseguenze, ma ci sono stati morti e feriti anche in quelle zone. Per quanto riguarda il conteggio dei morti e dei feriti, gli ultimi bollettini parlano di almeno 5.500 morti e 7.000 feriti. Il portavoce Osama Ali ha affermato che non è ancora possibile determinare il numero definitivo delle vittime, in quanto cadaveri vengono tuttora recuperati nelle aree colpite. Si temono fra i 18.000 e i 20.000 morti. Secondo le ultime stime, i dispersi ammontano a circa 10.000. mentre gli sfollati sono circa 30.000.
Se continueremo a non fare nulla riguardo ai cambiamenti climatici del pianeta, queste catastrofi continueranno a susseguirsi. È davvero terribile.
Dici che in passato disastri del genere non si verificavano oppure si verificavano con meno frequenza?
Si sono sicuramente verificati, oggi credo si verifichino con sempre maggiore frequenza.