In questo articolo ti spiegherò centos virtualbox modalità bridge. Ovvero come installarlo in modo che appaia come una macchina un ip locale. Potresti infatti avere l’esigenza di rendere reperibile la macchina dall’esterno e quindi di creare un virtual server per reindirizzare una determinata porta del router ad uno specifico ip del server virtuale.
Centos è una distribuzione molto diffusa perchè è stabile, veloce e molto aggiornato. Possiamo dire che fa parte della famiglia di RedHat. Infatti il progetto Fedora rappresenta l’equivalente per desktop ed il progetto CentOS rappresenta l’equivalente per desktop.
Se ti annoia leggere tutto l’articolo o se c’è qualche passo che non hai capito, puoi guardare il video in fondo alla pagina o comunque lasciare un commento. Ti risponderò il prima possibile.
1. Download dell’ISO CentOS 7
Per prima cosa, devi scaricare l’iso dal sito che puoi trovare cercando su google, per comodità ti inserisco il link diretto. Puoi adottare questa procedura anche su una macchina fisica masterizzando l’iso su un cd. In questo caso, passa direttamente al punto 3. Se non sai come masterizzare l’iso di un cd, che non vuol dire semplicemente copiare il file sul cd, ti consiglio di leggere una guida su come masterizzare un file iso su cd.
2. Configurazione della macchina virtuale
Dopo aver scaricato l’iso, devi aprire VirtualBox. Se non lo hai ancora installato ti consigliamo di leggere un articolo su come installare virtualbox.
Devi cliccare sull’icona circolare azzurra per avviare la procedura guidata che ti consentirà di creare la tua macchina virtuale. Inserisci un nome, io ho scelto di inserire un nome che contenga la parola CentOS perchè in questo modo il sistema sceglie automaticamente il template per il sistema operativo più simile. Se vuoi inserire un nome diverso puoi farlo ma dovrai scegliere dai menu a tendina il template appropriato, in questo caso il tipo deve essere Linux e la versione deve essere RedHat (64bit).
Ho scelto il sistema a 64bit perchè è la scelta migliore se non vogliamo avere problematiche relative alla gestione della memoria ed alla dimensione dei file. Se non riesci a visualizzare nel menu a tendina i sistemi operativi a 64 bit vuol dire che nel tuo bios non hai abilitato la virtualizzazione oppure il tuo hardware non lo supporta. Quindi, se non sai come attivare questa opzione ti consiglio di leggere un articolo su come attivare la virtualizzazione nel bios.
Clicca quindi su avanti e scegli il quantitativo di ram, ti consiglio di inserirne almeno 512 MB, io ho lasciato l’impostazione consigliata che è 1024MB.
Cliccando su avanti, ti verrà chiesto di creare un file system, puoi scegliere fra i vari tipi di file system. Io ho scelto il (VirtualBox Disk Image) perché non ho la necessità di condividere questo file system con altre piattaforme di virtualizzazione.
La successiva schermata ti chiede se vuoi allocare dinamicamente lo spazio oppure se vuoi una dimensione fissa specificata. La differenza fra spazio allocato dinamicamente e spazio specificato, sta nel fatto che con la prima opzione risparmi temporaneamente spazio nel disco perché, sebbene l’hadisk virtuale sia impostato per raggiungere al massimo una determinata dimensione, questo spazio non è stato ancora allocato. La seconda opzione invece alloca già lo spazio impostato e generalmente incrementa le prestazioni.
Dopo aver impostato l’hardisk virtuale, torniamo alla schermata principale di virtualbox, visualizzeremo la nostra macchina virtuale sulla sinistra. Clicca con il tasto destro del mouse sulla macchina virtuale e scegli “impostazioni” poi seleziona “rete” dal menu sulla sinistra ed imposta la scheda di rete 1 come attiva e connessa in modalità “Scheda con Bridge” ed assicurati che il nome della scheda sia quello della scheda di rete connessa alla rete del computer che ospita la macchina virtuale.
Adesso dobbiamo montare l’iso affinchè la macchina virtuale lo veda come se fosse un cd. Seleziona “Achiviazione” dal menu di sinistra sotto controller IDE seleziona l’immagine del cd e scegli sulla destra l’icona a forma di cd. Io, avendo già provato questa procedura, ho già nel menu di selezione rapida l’iso. Se è la prima volta che fai questo test dovrai selezionare il file iso inserendo il percorso dell’immagine che hai scaricato al punto 1.
Clicca sul pulsante “OK” ed avvia la macchina virtuale premendo la freccia verde verso destra.
3. Installazione del sistema operativo
Si aprirà la finestra della macchina virtuale e noterai che ti viene proposto di scegliere. Se non tocchi niente, il sistema verificherà l’immagine. Puoi comunque selezionare l’installazione diretta con le freccette “su” e “giù” di fianco al tastierino numerico. Non ti confondere con “pag su” e “pag giù”. Le freccette che dico io, sono 4 e formano una specie di triangolo.
Se non hai mai utilizzato virtualbox, vedrai dei messaggi che ti informano su come attivare il mouse all’interno della macchina virtuale. In effetti quello che ci interessa sapere è che per agire con il mouse all’interno della macchina virtuale, bisogna cliccare dentro la finestra due volte con il tasto sinistro del mouse. Per uscire ed utilizzare il nostro desktop normalmente è sufficiente premere il tasto “ctrl” destro della tastiera. Se hai difficoltà ad assimilare questi concetti, ti consigliamo di leggere un articolo su come muoversi all’interno della finestra virtualbox.
Dopo che l’installazione è partita, visualizzerai dopo qualche tempo una finestra che ti chiede la lingua. Seleziona la lingua e clicca sul pulsante azzurro in basso a destra. Si aprirà una finestra in cui dovrai scegliere la destinazione dell’installazione: il nostro hardisk virtuale. Io ho selezionato l’opzione “desidero rendere disponibie altro spazio” per selezionare l’intero file system. Io ho poi successivamente cliccato sul pulsante di conferma azzurro in alto a sinistra ed ho scelto “cancella tutto” nella finestra in basso a destra che si è aperta. Per confermare poi ho cliccato sul pulsante “Recupera Spazio”.
Esistono modi migliori per partizionare un disco, specie se si vuole un sistema performante e sicuro ma in questo articolo non ne parlerò. Se vuoi informarti in merito ti consiglio di leggere un articolo sui vari tipi di configurazione per il partizionamento di un sistema linux.
E’ arrivato il momento di configurare la nostra rete e quindi clicchiamo su “rete & nome host”. Attiviamo la nostra scheda di rete semplicemente cliccando sul pulsante di fianco ad “OFF” che cambierà colore ed etichetta per il passaggio allo status di “ON”.
Teoricamente, in questo modo, il sistema dovrebbe automaticamente agganciarsi al server DHCP e configurarsi da solo ma io preferisco di gran lunga inserire i dati a mano. Ho cliccato quindi sul pulsante in basso a sinistra “Configura”, ho selezionato la scheda “Impostazioni IPV4” nella finestra che si è aperta, ho selezionato come metodo “manuale” ed ho inserito nella lista indirizzi l’indirizzo ip locale 192.168.1.29 perchè non è utilizzato da altre macchine. Ho scelto la maschera 255.255.255.0 ed il Gateway 192.168.1.1 perchè è l’indirizzo ip del mio router. Come server DNS io preferisco inserire sempre quello di google perchè mi sembra il più veloce ed affidabile, quindi ho inserito 8.8.8.8 .
Quando cliccherai sul pulsante “salva”, noterai che le impostazioni della tua scheda di rete virtuale sono cambiate. Io ho scelto le impostazioni adeguate alla rete internet, io ho un router adsl.
Se non sai quali impostazioni inserire puoi saltare la configurazione manuale e lasciare tutto in automatico. Il sistema, se è disponibile un server “DHCP”, dovrebbe rilevare automaticamente gli indirizzi ip. Non è saggio comunque. Per questo motivo, se senti il bisogno di saperne di più e di capire quello che stai facendo, ti consiglio di leggere un articolo sulla teoria delle networks (reti di lavoro).
Per procedere, devi cliccare sul pulsante azzurro in alto a sinistra e ritornerai alla schermata precedente. Qui, dovrai confermare il tutto cliccando sul pulsante azzurro in basso a destra “Avvia Installazione”.
Durante la procedura automatica di installazione, che può durare parecchi minuti, ti verrà chiesto di impostare una password di root (l’utente amministratore dei sistemi linux). Clicca sopra l’icona a forma di chiave ed inserisci due password uguali e coincidenti possibilmente complesse che confermerai cliccando sul pulsante azzurro in alto a sinistra.
Se non sai come scegliere una password complessa ti consiglio di leggere un articolo su come scegliere una password complessa.
A questo punto, dopo qualche tempo, ti accorgerai che la procedura è terminata quando vedrai il pulsante azzurro “riavvia” in basso a destra che cliccherai.
Al successivo riavvio, il sistema partirà automaticamente, inserirai nella shell di linux “root” come nome utente e la password che hai scelto. Fine.
Se segui i passi che ti ho descritto, non dovresti avere problemi perchè ho testato il tutto passo passo. Ho fatto questo test con virtualbox installato su una macchina windows 10. Se non sai la differenza fra queste due cose, ti consiglio di leggere un articolo che illustri le differenze fra un ambiente di sviluppo, un ambiente di test ed un ambiente in produzione.
Non effettuare mai procedure che non conosci alla perfezione in un ambiente di produzione e mai comunque senza un backup. In questo video puoi visualizzare tutti i passaggi.