La gente sceglie di essere obesa?

E’ veramente tantissimo tempo che volevo offrire la mia chiave di lettura in merito alla convinzione secondo la quale la gente sceglie di essere obesa. Cercherò di andare per ordine cercando di farvi capire come meglio posso quello che è il mio pensiero nella speranza di offrirvi una chiave di lettura sicuramente un po diversa dagli stereotipi. Mi è venuto in mente di scrivere questo articolo quando, poco tempo fa, mentre assistevo ad uno streaming live su twitch, lessi una persona che scrisse pressappoco questo:

Le persone obese non dovrebbero fare le vittime quando vengono prese in giro o per i disagi derivanti da questa condizione perché loro scelgono di essere obese.

Inutile dire che mi è molto dispiaciuto quando ho letto questa frase. Ciò che potrebbe non essere chiaro è il motivo per il quale io abbia avuto questo genere di reazione emotiva. Non pensiate che frasi come queste siano rare. Chi ha la sfortuna di essere grasso le sente in continuazione e vengono dette con una leggerezza direttamente proporzionale all’imbarazzo che suscitano. Possiamo infatti ammirare queste perle di saggezza in commenti sui social e nelle discussioni quotidiane quando va bene.

Io credo che la maggior parte di voi non sappia che cosa sia un obeso. Senza ombra di dubbio sapete riconoscerlo se lo incontrate per strada (forse), ma questo non vuol dire che sappiate cosa sia un obeso. Adesso ve lo spiego io che cos’è un obeso o per meglio dire “chi è”. Iniziamo subito a dire, anche se non ce ne dovrebbe essere bisogno, che da un punto di vista psicologico un obeso è una creatura come voi che ha dei sentimenti. Questi sentimenti possono essere appagati o feriti esattamente come avviene con voi quando vi fanno un complimento o vi prendono in giro. Dal punto di vista fisico, un obeso è una persona che combatte con la vita come voi e che lo fa con parecchio peso in più provando più fatica e superando più ostacoli.

Vi prego di leggere questo articolo come un mio pensiero personale, non vedetela come una guida o simile. E’ importante però sottolineare che quanto io sto per scrivere in questo articolo è la mia personale chiave di lettura in merito ad uno dei tanti stereotipi che circolano sulle persone obese.


Con la parola stereotipo, non voglio intendere necessariamente qualcosa di negativo. Quando mi riferisco alla parola stereotipo, intendo un modello che viene appreso da più fonti perché condiviso e ripetuto da più persone, interlocutore compreso.  Detto questo, il mio articolo sarà incentrato su me stesso perché io non ho alcun titolo o mandato per parlare a nome di tutte le categorie di obesi. Quindi, per diminuire la naturale predisposizione di qualcuno a sentirsi preso di mira, sebbene in una certa misura in modo improprio, quando mi riferisco agli obesi, si consideri che io sto parlando di me e solo di me.

E’ doveroso specificare che io non sono un dietologo, un medico, uno psicologo o un altro tipo di professionista del settore ma cercherò comunque di esporre i fatti per come io penso che siano basandomi sulla mia esperienza empirica in materia. Tale esperienza, si estende per un periodo di circa quarant’anni.

Io sono un grande obeso da tutta la vita e quindi dovrei saperne un po più di una persona che non ha mai avuto questa “caratteristica”. Lo so, avreste quasi letto più volentieri la parola “problema” al posto di “caratteristica”. Capirete spero più avanti il perché ho deciso di utilizzare questo termine.

A questo punto, molti di voi staranno probabilmente pensando che questo è l’ennesimo articolo scritto da una persona senza alcun titolo e che vista la mia condizione di obeso, questo scritto non potrà mai essere obiettivo ed onesto. Staremo a vedere se sarete dello stesso avviso alla fine. Ad ogni modo, se pensate di riuscire ad accettare questa premessa allora continuate pure la lettura altrimenti vi consiglio di abbandonare immediatamente per impiegare meglio il vostro tempo.

Come si riconosce una persona obesa? Miei cari lettori, la risposta alla domanda può sembrare apparentemente scontata ma sono certo che vi stupirebbe sapere quante poche persone sanno realmente quali sono i parametri di riferimento per capire se si stanno rapportando con una persona obesa o meno.

Iniziamo, come quasi sempre accade con la definizione. Secondo quella che io considero la migliore enciclopedia per la mia lingua che è l’italiano (la Treccani) l’obesità è quella condizione “patologica multifattoriale caratterizzata dall’aumento della massa grassa a cui si associa un significativo aumento di morbilità e mortalità“.

Come sicuramente avrete notato da questa definizione, non c’è alcun riferimento all’aspetto fisico, che è il quasi unico motivo per il quale l’obesità viene tanto nominata tanto dai non obesi quanto dagli obesi.

Cerchiamo quindi di spiegare in modo ancora più elementare, qualora fosse necessario, la descrizione precedente. Una condizione patologica, in questo caso, è una condizione di sofferenza dell’organismo. Multifattoriale vuol dire che a scatenare questa condizione, possono concorrere anche tanti diversi fattori insieme o disparati.

La morbilità non va confusa con la morbidità. E’ infatti una parola che si usa in statistica per definire un numero  numero di casi di malattia che vengono presi in esame in un dato periodo fratto il numero complessivo delle persone prese in esame.

Quindi quando nelle definizione si parla di morbilità, (da morbo) si intende dire che l’obesità può aumentare la predisposizione dell’organismo a sviluppare altre patologie, malattie, “morbi”. 

Comunque dopo tutta la fatica che ho fatto per scrivere questo articolo, sarebbe favoloso ricevere  un commento (se vi va ovviamente).

Abbiamo visto la definizione di obesità ma la domanda che sorge spontanea a questo punto è: come si capisce se una persona è obesa? La risposta non sarà una novità per chi come me ha qualche decina di chili in più ma lo spieghiamo ugualmente. Non dimentichiamoci che avere qualche chilo in più non vuol dire necessariamente essere obeso. Quale metro di valutazione si usa l’indice di massa corporea che può essere calcolata molto facilmente dividendo i chilogrammi fratto il quadrato dell’altezza in metri.


Quindi se io pesassi 150 chili e fossi alto 1,8 metri dovrei fare: 150 / (1,8*1,8) = 46,29.

A questo punto, vi starete domandando cosa ci possiate mai fare con questo numero dal momento che lo avete calcolato e quale significato possa mai avere. Esistono delle tabelle che indicano la gravità di una determinata obesità ovvero meno di 16  si è molto sottopeso, da 16 a 18,5  si è sottopeso, da 18,5 a 25 si è normopeso (normale), da 25 a 30 si è in sovrappeso, da 30 a 35 obesità grado 1, da 35 a 40 obesità grado 2, più di 40 obesità grado 3;

Qualcuno di voi, notando una certa simmetria nella successione dei numeri potrebbe pensare che io me li sia inventati. Invece no! Questi numeri sono realmente frutto di ricerche scientifiche. Si tratta di numeri ovviamente indicativi e che in nessun caso sostituiscono la visita da un professionista specializzato nel campo.

Inoltre, qualcuno di voi avrà notato una problematica relativa a questo calcolo. Dal momento che i muscoli hanno un peso specifico superiore al grasso, che cosa succede con i bodybuilders? Sono obesi anche loro? Poiché il calcolo parla di obesità, ovvero di peso superiore alla norma si. Però potrebbero non incorrere nelle stesse patologie in cui incorre una persona grassa. Quindi il sistema più accurato, che vi consiglio e che potrà essere fatto da un professionista, è il calcolo della percentuale di massa grassa con un calibro apposito.

In pratica, il professionista pizzica con un calibro chiamato plicometro determinate zone del corpo (non preoccupatevi non è doloroso).

Perché una persona è obesa? Dopo aver constatato che sono un obeso, mi sono chiesto il perché. La risposta, molto semplicemente è riconducibile al fatto che introduco più di quanto consumo. Ammetto che la frase non è mia ma mi fu detta da un medico ma io sono completamente d’accordo. Io sono della scuola di pensiero secondo la quale nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Il problema però è come si trasforma! Cercherò di spiegare con un esempio il mio pensiero e voglio sperare che non venga frainteso e strumentalizzato. 

E’ scientificamente dimostrato da ricerche molto accurate che il 70% circa delle persone obese sintetizza in modo più efficiente i grassi. Per chi volesse approfondire l’argomento, vi è una marea di articoli scientifici pubblicati che potrete ricercare sul motore di ricerca di “google scholar” che legano appunto la genetica a questo genere di patologia. Inoltre, le persone obese tendono ad avere molta più fame rispetto alle persone che non lo sono. Percepiamo una smania che difficilmente è comparabile a quella delle persone “normopeso”. 

Questo accade per diverse motivazioni che possono essere di natura psicologica con un meccanismo simile ad un cane che si morde la coda, psichiatrico neurologica quando vi sono determinate disfunzioni come ad esempio un deficit del meccanismo di appagamento o malformazioni, fisiologica quando ad esempio si osservano disfunzioni ormonali o anche anatomica quando ad esempio si osserva un aumento della capacità contenitiva dello stomaco. 

Sto cercando di non farla troppo tecnica utilizzando dei costrutti non necessariamente formali e corretti al 100%, per far capire meglio anche a coloro i quali si trovano in una situazione di laicità nella materia in questione. Questo articolo, è scritto solo nella speranza, nel bene e nel male, di essere uno spunto per condurre alcune persone a fare le domande giuste al proprio medico, dietologo o psicologo. 

Baserò questo esempio sui cani perché sono delle creature a cui mi sento particolarmente legato. La mia vita non sarebbe stata la stessa se non avessi avuto sempre al mio fianco una creatura così nobile. Quando osserviamo un bulldog inglese e ne leggiamo le caratteristiche, apprendiamo che è un cane massiccio, pigro e che tende ad ingrassare molto facilmente. Un levriero invece è un cane abbastanza attivo, snello ed agile.

Entrambi sono cani ed entrambi adorano il cibo. A questo punto viene da chiedersi che cosa mai possa passare per la testa di quelle persone che credono che non vi sia una relazione diretta, inequivocabile ed assoluta fra la genetica e ciò che siamo.

Di solito, quando faccio presente questa cosa ad alcune persone, queste mi rispondono che a tutti piace mangiare, che loro fanno molto movimento fisico e che il loro essere snelli è il risultato di fatica e disciplina. Loro non si rendono conto che dicendomi queste cose con leggerezza, mi stanno facendo un danno psicologico assurdo. Per conoscere tutto ciò che c’è da sapere sull’obesità, non basterebbe l’impegno di migliaia di studiosi e scienziati impegnati a studiare solo quello per decenni, figuriamoci se l’argomento può essere liquidato così rapidamente e con così tanta superficialità.

Adesso che ci penso, in effetti, non è inverosimile il pensiero che già da decine di anni, migliaia di scienziati siano impegnati a studiare questa “patologia”. Comunque, non bisogna essere dei premi nobel per sapere che da secoli gli allevatori selezionano capi di bestiame da determinate linee di sangue perché producono più lana o hanno una tendenza ad ingrassare maggiore di altre. Se si vive nel mondo reale, non si può trascurare la realtà dei fatti. Il quadro si complica molto quando entrano in gioco fattori esterni quali altre malattie, eventi e l’assunzione di determinati farmaci.

Per farvi un esempio, se tutti i parenti sono obesi, se si assume farmaci come il cortisone, se inoltre si soffre di patologie tipo l’artrosi e se si rimane due mesi in casa per colpa di un lockdown, non solo si è particolarmente sfortunati ma c’è il serio rischio che si entri in un circolo vizioso da cui si può uscire solo con un impegno costante. Quando faccio presente questa cosa, mi viene di solito risposto che è solo una questione di educazione alimentare. 

E’ chiaro che si ingrasserebbe meno o non si ingrasserebbe ad avere un regime alimentare controllato, adeguato e seguendo un programma quotidiano di attività fisica. A questo punto, come disse qualcuno, la domanda sorge spontanea. Perché una persona obesa sente il bisogno di mangiare? E’ una questione educativa? E’ una questione psicologica? E’ una questione psichiatrica? E’ una questione neurologica? E’ una questione fisiologica? 

Io sono persuaso del fatto che sia in una certa misura una combinazione delle cose. Andando un po oltre con la fantasia, immagino un soggetto che per natura è grasso, ovvero ha una predisposizione ad essere grasso. Ha una produzione di adipociti (cellule di grasso) maggiore, è più pigro, si sente più stanco, è depresso, tende a mangiare, con il tempo lo stomaco si dilata ed ad a questo punto, come avrete capito, si inizia un percorso in cui raramente si viene trattati con il rispetto dovuto ad ogni essere umano. 

E’ inutile negarlo qualcuno si diverte a prendere in giro le persone grasse. Non si domandano in che modo queste persone vivano. Non si chiedono che cosa si prova quando non si trovano i vestiti della tua taglia, quando non si è in grado di correre, quando non si ha successo in amore, quando si cerca di convivere con l’insicurezza, quando si crede che gli altri, i magri, siano in un certo qual modo più meritevoli e di valore.

Si riconoscono subito le persone che almeno una volta hanno preso in giro qualcuno per la propria stazza o per un difetto. Alcune culture, rappresentano in alcuni testi mitologici gli eroi come persone snelle e simmetriche. Parimenti, il cattivo, si presenta quasi sempre come il mostro sgradevole d’aspetto. Anche Dante Alighieri collocò la gola quale peccato capitale e quindi imperdonabile.

Di fatto, ho avuto l’impressione che chi tenda ad avere questo genere di preconcetti, abbia la predisposizione a giustificarli etichettando il soggetto come una persona particolarmente avvezza ai vizi come la gola e che quindi merita lo scherno ed anche gli altri problemi. Non sono un esperto di questi meccanismi ma penso che sia più che altro la solita predisposizione umana ad essere contemporaneamente giuria e boia ma senza perdere un certo spirito di auto indulgenza. 

Neanche io che sono una persona grassa sono immune dall’auto indulgenza. Chi non ha mai interrotto una dieta quando stava male per qualche motivo? Vi prego amici lettori, non banalizzate il dramma delle persone obese. Non è così semplice come pensate. La cosa non si riduce a mangiare meno e muoversi di più. Non fate confusione fra le persone in sovrappeso e le persone con gravi forme di obesità.

Come si diventa “normali”? Quando parlo del mio status di obeso, capita a volte che io mi rapporti con persone che mi espongono a loro volta un’altra loro problematica. Fra questi, c’è chi si lamenta perchè è troppo magro e non riesce ad ingrassare sebbene mangi molto. 

Non vi mentirò, per una persona obesa, dimagrire in modo permanente è estremamente difficile. E’ possibile anche se non semplice (in condizioni normali) perdere del peso ma mantenersi magri non è un’impresa da poco perchè bisogna mantenere un impegno costante per tutta la vita. Il fatto che una persona obesa debba mantenere nel corso della propria vita un regime dietetico strettamente controllato è spiacevole ma si tratta della verità.

Il discorso è completamente diverso per le persone che non hanno particolare tendenza ad ingrassare che sono libere di condurre una vita normale e senza particolari costrizioni di natura alimentare. Parliamoci chiaro, a tutti fa bene un regime alimentare controllato ed un’opportuna attività fisica. C’è però chi è costretto a farlo tutti i giorni della propria vita e chi non lo è. Chi può lasciarsi andare per un determinato periodo di tempo e chi non può perdere la retta via nemmeno per un istante.

Nell’improbabile eventualità in cui si riesca a raggiungere il proprio peso forma, una persona obesa dovrà stare molto più attenta di altri a cosa mangia e dovrà impegnarsi in esercizi costanti ed adeguati. Come ho detto, questo sarà necessario perché le persone obese, nella maggior parte dei casi (non tutti) ingrassano molto più facilmente degli altri. Addirittura, vi sono alcune patologie che spingono l’organismo a conservare i grassi a scapito del livello di glucosio nel sangue e quindi, esistono anche gli obesi che se dovessero mangiare come persone normali, si sentirebbero spossati e senza forze come una persona normale a digiuno.

Naturalmente queste patologie non sono solo chiacchiere hanno un nome ed un nutrito numero di scienziati che le studiano con dedizione e professionalità. Non vorrei dilungarmi troppo perché altrimenti rischierei di essere troppo prolisso e di stufarvi. Come ho detto anche prima, vi sarebbero così tanti aspetti ed argomenti da analizzare o proporre che non basterebbero probabilmente mille libri. Ma non è questo lo scopo del mio articolo, miei cari amici, fatevi le domande giuste e pensate alla vostra salute. 

Se siete grassi come me, vi consiglio di accettare il fatto di avere un problema e lottate per mitigarlo. Fate in modo di stare bene per voi stessi perchè più in la si va con gli anni e più sarà difficile ottenere dei risultati. Ignorate la gente stupida che parla a sproposito ed ignorate anche la gente che pensa di farvi del bene provocando reazioni emotive negative su di voi. Siamo ormai arrivati ad un punto, in cui la medicina ci può aiutare a stare meglio. Capisco che è un tipo di impegno per la vita e capisco che chi deve stare sempre sulla retta via si sentirà sempre un po diverso rispetto agli altri.

Rendiamoci però conto che ci sono persone che hanno patologie diverse che gli impediscono o limitano nel parlare, udire, camminare, muoversi o ragionare. Loro come noi, devono adattare la propria vita a quello che sono e non a quello che vorrebbero essere. Si devono prendere cura di loro stessi e del loro stato di salute fisico e mentale. Quindi, prendiamo atto di ciò che siamo, lasciamo perdere i giudizi malevoli o benevoli degli altri e prendiamo in mano la nostra vita con l’aiuto imprescindibile dei professionisti.

Ebbene si, in questo articolo non ci sono diete miracolose con le banane, vi sto consigliando di parlare con più di un professionista anche se vi costerà in tutti i sensi. Se posso esprimere un consiglio, prima di tutto, io dichiarerei la ferma volontà di dimagrire al mio medico curante che ne sarà certamente molto lieto. Lo step successivo, è quello di raccogliere la propria anamnesi cercando di non omettere e di “integrare” la documentazione mancante. Il secondo passo è quello di fare quanti più esami possibili relativi alle cause che vi possono indurre ad ingrassare. 

Mi raccomando, non fatevi solo i classici esami del sangue, dovete andare molto in profondità. Dovete assicurarvi che qualsiasi aspetto che possa condurvi ad ingrassare sia stato ben analizzato e diagnosticato. Quindi dovrete spendere, mi dispiace. Una volta raccolta l’anamnesi e gli esami del caso, vi informo, che esistono dei centri ospedalieri specializzati anche pubblici con equipe di medici che analizzeranno la vostra condizione e vi daranno i consigli più opportuni ed adeguati.

Non dimenticate di andare anche dallo psicologo perchè è importante. Lo so, molti di voi, si vergognano di andare dallo psicologo ma vi posso assicurare che se volete fare un percorso serio è di fondamentale importanza. Poi è chiaro che i risultati dipenderanno dal vostro impegno e dalla qualità dei professionisti perchè non tutti sono uguali e non tutti sono capaci.

Vi devo però mettere in guardia. Se siete particolarmente grassi, c’è la possibilità che vi venga proposta l’alternativa chirurgica. Sarete voi a giudicare ma in base alla mia esperienza, ha solo peggiorato la mia situazione, all’inizio andava alla grande ma dopo qualche tempo, sono ritornato peggio di prima ed i problemi seri sono iniziati da li. Potrebbe trattarsi di un caso ovviamente magari con altri funziona ma io consiglio sempre di fare affidamento prima su se stessi e poi sugli altri per qualsiasi cosa.

Chiaramente voi fate quello che ritenete più opportuno seguendo i consigli dei professionisti. Questo articolo non è la bibbia, mi sembra normale che sia più attendibile il parere di un professionista. Informatevi anche dei vari pro e contro e delle esperienze di chi lo ha fatto prima di voi. Mi raccomando, chiedete alle persone che lo hanno fatto tanto tempo fa, perché quello che contano sono gli effetti a lungo termine. 

Alla fine di questo articolo volevo dedicare un pensiero anche a chi, non avendo problemi di obesità, ha la tendenza di parlare dell’argomento con una certa superficialità e si concede arbitrariamente il lusso di mettere in ridicolo le persone “del nostro calibro”. Mi riferisco a quei microcefali dalle cui indegne fauci ogni tanto escono parole come ciccione, palla di lardo, maiale, balena, tricheco, ippopotamo e simili. 

Quelli che ridono quando al ristorante qualcuno non entra nella sedia a causa dei braccioli troppo stretti. Quelli che si scambiano cenni con gli amici quando vedono nel centro commerciale qualcuno che, con l’atteggiamento di qualcuno che chiede perdono, domandano se c’è la propria taglia. Quelli che sghignazzano fra loro o si improvvisano comici quando esercitiamo il nostro diritto di stare a mare, magari in maglietta perchè a torso nudo come gli altri sarebbe troppo. Quelli che arricciano le labbra come se stessero guardando un film horror. Quelli che sottovalutano le nostre capacità intellettive. 

Io vi perdono. 


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