Il gatto Persiano è una delle razze feline più affascinanti. E’ originario come testimonia il nome stesso, nella zona dell’attuale Iran e portato in Europa nel diciassettesimo secolo. Qui fu incrociato con altre varietà a pelo lungo, fino a divenire quello che è attualmente. In Europa fu subito conosciuto per la sua eleganza e le corti nobiliari del vecchio continente se lo accaparrarono. Anche la Regina Vittoria ne possedeva diversi esemplari dalla particolare colorazione blu.
Il gatto Persiano è il classico micio da appartamento. Sedentario, pigro ma molto affettuoso. Non è mai aggressivo ed è il gatto ideale per le persone anziane e per le famiglie dove ci sono bambini, a patto che non siano troppo agitati. Non è rumoroso neanche lui, non miagola quasi mai, e tende per questo ad evitare bambini troppo rumorosi. Non ha problemi di convivenza con altri gatti e tollera molto bene anche la presenza di cani. E’ adatto anche a persone che passano molto tempo fuori casa in quanto non soffre molto la solitudine. E’ molto pigro e tende a passare le sue giornate e nottate dormendo molto in posti comodi e tranquilli. Tutto il suo movimento infatti passa dallo spostarsi da un divano all’altro, o da un cuscino all’altro.
Questo gatto infatti, colpa proprio della sua pigrizia ingrassa molto facilmente. E’ anche molto esigente in fatto di cibo, ama cambiare spesso gusti ed ha un palato molto raffinato. Il mantello del Persiano è molto lungo (può arrivare fno a 20 centimetri), è morbidissimo e le combinazioni di colori che si possono trovare in questa razza sono moltissime. La Fèdèration Internationale Feline (FIFE) ha diviso in 3 gruppi il gatto Persiano: il gatto Persiano Van, con macchie di colore su coda e testa, il Persiano arlecchino che ha cinque sesti di pelo bianco, mentre il colore copre un sesto della superficie, il Persiano bicolore con due terzi di colore solido e un terzo di bianco.
Il muso del Persiano è arrotondato e schiacciato, col naso infossato e occhi grandi e rotondi molto espressivi e con molte colorazioni diverse, che vanno dai colori blu, verde, arancio e non è raro trovarli impari, cioè un occhio di colore blu e uno arancio. Le guance sono piene e rotonde, le orecchie sono molto piccole e arrotondate sulla punta. Ha le zampe corte e tozze con i piedi larghi e rotondi. Ha un’ossatura corta e massiccia e la muscolatura ben sviluppata. I maschi della specie sono molto più grandi delle femmine, arrivano a pesare anche 6/7 chilogrammi, mentre la femmina raramente supera i 3 chilogrammi e mezzo. Il gatto persiano ha una vita media di 14-15 anni ma non è raro di esemplari che sono vissuti anche 18-20 anni.
Il gatto Persiano è particolarmente soggetto a occlusioni intestinali, scaturite spesso dall’ingestione volontaria del pelo che perde in abbondanza specialmente nel periodo della muta. Il Gatto Persiano ha bisogno di una cura quotidiana. Tutti i giorni infatti va spazzolato e lo stesso vale per la pulizia degli occhi, per via della copiosa lacrimazione causata dalla conformazione del naso infossato.
Che cos’è il gatto persiano imperiale?
In base a ciò che ho capito io, anticamente si definiva la razza Gatto Persiano Imperiale. Veniva aggiunta la parola imperiale per determinare che quella determinata razza proveniva da un determinato “Impero”. In questo caso, l’impero persiano. E’ avvenuta la stessa cosa per il gatto siamese. Altri invece utilizzano la parola “imperiale” per identificare quegli esemplari che in base alle varianti di pelo, “assomiglierebbero” di più a quelli detenuti nella corte di un determinato imperatore. La stringa “imperiale” a seguito del nome ufficiale della razza, al momento attuale, non è riconosciuta da nessun club e quindi non definisce un vero e proprio standard di razza. Se facciamo un’analogia con la varietà di pastore tedesco working line, variante non riconosciuta all’interno di molti club come standard di razza vera e propria, potremmo dedurre che il gatto persiano imperiale potrebbe essere una variante semplicemente poco nota. Attualmente però, a differenza della variante canina presa ad esempio in precedenza, non si hanno notizie precise di questa variante qualora esista veramente.
Io pensavo che fosse una specie di trovata publicitaria per aumentare il prezzo di determinati esemplari
Le varietà del gatto persiano sono: solido, tabby, bicolor, parti-color, colour point o himalayano, chinchillà, smoke. Ci sono anche delle sottovarianti come il chinchillà golden che si presenta con il pelo arancione. Potrebbe essere ragionevole pensare che vi siano delle sottovarietà che indicano determinate caratteristiche specifiche del pelo come la disposizione delle focature e le macchie. Il gatto persiano chinchillà golden imperiale, potrebbe essere una di queste o almeno questa è la mia ipotesi.