Quello delle feste di maggio era un bel periodo durante la mia infanzia e anche dopo. Sono nata in un paesino di campagna dove c’è un Santuario dedicato alla Madonna. Si dice infatti che dove adesso sorge il santuario sia apparsa tanti, tanti anni fà la Madonna ad una pastorella, e non solo le fece ritrovare una pecorella che aveva smarrito, ma le indicò anche il ciglio sotto la cui vegetazione avrebbe trovato la sua immagine.. A metà del sedicesimo secolo fù costruita una cappella dove si custodivano il sasso su cui era apparsa la Madonna e l’immagine della Sacra Icona a cui si attribuiscono molti miracoli. Nel mese di maggio, il mese Mariano dedicato alla Madonna, questo santuario vede arrivare pellegrini e devoti da ogni parte d’Italia.
Per noi del paese è un periodo molto vivace, specialmente quando ero bambina.
Allora, parlo di circa 50 anni fà era molto diversa questa festa, anzi queste feste perchè la Madonna veniva festeggiata ogni domenica a partire dalla seconda domenica di maggio.
E c’è una tradizione che purtroppo da pochi anni è andata persa, quella del falò che veniva fatto in ogni aia e in ogni piazza e piazzetta del nostro paese la sera del sabato della seconda domenica.
Per fare questi falò venivano adoperati rami di ulivo. Infatti gli ulivi venivano potati in quel periodo e quindi ogni contadino aveva delle cataste molto grandi di rami di ulivo. E i falò venivano fatti tutti alla stessa ora e si vedeva in tutta la vallata tantissimi di questi fuochi, sia piccoli che molto grandi. Il più grande veniva fatto nella piazza del Santuario che è la piazza principale del paese.
Per noi bambini era un momento magico. E mi ricordo anche delle processioni che venivano fatte il sabato sera, dove veniva portata a spalla per il paese la statua della Madonna e noi tutti seguivamo il corteo con delle candele accese.
Allora non c’era ancora l’illuminazione pubblica, quindi questa processione era molto suggestiva.
Ma la cosa più eccitante, quella che ci faceva balzare del letto la domenica mattina era che sia nel viale che portava al santuario che nella strada prima venivano allestite tantissime bancarelle ai lati della strada. Bancarelle di dolciumi, di giocattoli, di piante, di bigiotteria, ecc. Insomma un mercato vero e proprio.
E tanta gente veniva a piedi dalla città, perchè la tradizione voleva che si arrivasse al santuario a piedi anche se la domenica a tutte le ore c’era un pullman che faceva la spola tra Pistoia e il paese. E a tutte le ore si celebravano messe.
Mi ricordo che da bambina non ha mai piovuto la prima festa di Maggio, e con impazienza facevamo colazione e chiedevamo il permesso di andare alla festa per vedere quello che c’era sulle bancarelle e magari comprare qualche giocattolo con i pochi soldini che ci eravamo messi da parte per l’occasione.
Arrivati nel viale c’era tantissima gente che quasi non si poteva camminare, gente che andava a Messa o girava per le bancarelle a fare acquisti. E tante tornavano in città e tante arrivavano. Era così tutto il giorno. E a mezzogiorno nei campi e nei prati vicino al paese si vedeva tantissima gente che mangiava seduta sull’erba, attrezzata di tutto punto, con tovaglie, vivande e bevande.
Era tutto molto vivace e l’allegria era palpabile nell’aria.
Nel corso degli anni piano piano è cambiato tutto. E’ stato fatto un parcheggio accanto al viale e le bancarelle del mercatino della domenica venivano fatte posizionare li e non più sulla strada.
La gente via via arrivava di solito in auto, e infatti bisognava lasciarle almeno a un chilometro dal paese per trovare posto per parcheggiare tante ce ne erano. E per molti anni le cose sono rimaste così. Tanta gente, specialmente le vecchie generazioni venivano ancora a piedi. Magari la gente che arrivava in auto, andava a Messa, faceva un giro per le bancarelle e poi tornava via, e piano piano le persone che mangiavano nei prati sono sparite.
Poi hanno iniziato a sparire anche le bancarelle, ne venivano sempre meno. Si è persa negli ultimi anni la tradizione dei falò del sabato della festa, li ho visti fino a una quindicina di anni fà poi più niente.
E adesso racconto quello che ho visto il maggio scorso.
Sono andata in paese e nel parcheggio c’erano solo 2 o 3 bancarelle, gente pochissima, la Santa Messa non c’era a tutte le ore, ma solo all’orario di sempre.
Erano anni che non andavo più alla festa e ci sono rimasta veramente male, non c’è più la festa, forse la gente non crede più a niente ed è veramente triste che si perdano così delle tradizioni veramente belle.